MINDFULNESS, J. Kabat-Zinn
Nato a New York il 5 giugno 1944, consegue nel 1971 il dottorato in biologia molecolare presso il MIT nel laboratorio del premio Nobel Salvador Luria, iniziando così la sua carriera professionale come biologo.
Già dalla metà degli anni 1960 cominciò a provare interesse per le discipline orientali ed aveva iniziato a praticare yoga e meditazione come proprio percorso personale.
Fu dopo la laurea che, mentre proseguiva il suo cammino professionale, interessandosi anche di anatomia, durante un ritiro silenzioso di meditazione, Kabat-Zinn cominciò a pensare che avrebbe potuto aiutare le persone a ridurre il dolore e lo stress creando un percorso strutturato integrando la millenaria esperienza delle tecniche meditative con aspetti scientifici e psico-educazionali, in ambito medico.
In effetti Kabat-Zinn si rese conto che c’era molto in comune tra gli yogi buddhisti e i ricercatori occidentali. “Entrambi investigano la natura della realtà, la natura della mente, la natura dell’essere umano” dice Kabat-Zinn “e non vedevo una grande differenza tra i due modi di investigare”.
Divenuto professore emerito di medicina presso la University of Massachusetts Medical School,
nel 1979, con il sostegno del primario di Medicina Interna del Medical Center dell’Università di Worcester (Boston – Massachusetts), fonda la prima “Clinica per la riduzione dello stress basata sulla coltivazione della Consapevolezza”, incorporata nel 1995 nel “Centro per la Consapevolezza nella medicina, l’assistenza medica e la società” , dell’Università del Massachussets. In questo Centro, oltre a lavorare con i pazienti e ad offrire programmi di formazione per il personale interessato, Jon Kabat-Zinn si dedica alla promozione della pratica della mindfulness ed alla sua integrazione nella vita degli individui, nelle istituzioni e nella società attraverso una ampia ricerca clinica, attività di formazione ed iniziative di sensibilizzazione nel settore pubblico e privato.
Autore di numerose pubblicazioni scientifiche sulle applicazioni cliniche di consapevolezza nella medicina e assistenza sanitaria e di una serie di libri per il pubblico. Di Kabat-Zinn sono stati pubblicati in Italia i seguenti libri:
“Vivere momento per momento”;
“L’arte di imparare da ogni cosa”;
“Dovunque tu vada, ci sei già”;
“Riprendere i sensi” .
Con M.Williams, J. Teasdale, Z. Segal ha scritto “Ritrovare la Serenità” ed è anche coautore, con sua moglie Myla, del libro “Benedetti genitori”.
Nel complesso, i suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue.
Tra le varie cariche conferitegli, è Presidente fondatore del consorzio di centri di salute accademici per la medicina integrativa e collabora con l’Istituto americano della Mente e della Vita, un gruppo che organizza i dialoghi fra il Dalai Lama e scienziati occidentali per promuovere una comprensione più profonda di modi diversi di conoscere e di sondare la natura della mente, emozioni e realtà.
Brevi cenni sulla storia della Mindfulness
La meditazione viene praticata da millenni in Oriente come mezzo di crescita interiore, conoscenza di sé e connessione con il Tutto. Il particolare il termine inglese “mindfulness” è la traduzione del termine sanscrito “sati” che significa consapevolezza. La pratica della consapevolezza è stata insegnata più di due millenni fa dal principe Siddharta Gotama (circa 566-486 a.C.) conosciuto come il Buddha, cioè colui che ha raggiunto la liberazione. Il Buddha, che è considerato oggi come uno dei più grandi geni psicologici e pedagogici dell’umanità, ha insegnato i principi fondamentali della pratica della consapevolezza mentale nel “Grande discorso sui fondamenti della presenza mentale” .
La parola meditazione deriva dal termine latino “mederi” che significa: risanare, curare, guarire, aiutare; si tratta di un termine collegato direttamente alla parola “medicina”
Secondo l’insegnamento di Buddha la meditazione non è praticabile se non vengono osservati altri passi essenziali.
L’intuizione di Kabat-Zinn
Negli ultimi decenni nella cultura occidentale, anche in risposta alla crisi di valori istituzionali, spirituali e religiosi che la caratterizzano, sono state introdotte molte pratiche e riferimenti orientali. Sono molti gli Occidentali che hanno studiato a lungo con maestri Buddhisti ed hanno successivamente fondato Centri di Meditazione in cui praticare ritiri di meditazione di diversa durata. Numerosi libri di tipo divulgativo descrivono le pratiche mindfulness rendendone familiare il significato.
Jon Kabat-Zinn si distingue per il grande merito di aver reso accessibile la meditazione mindfulness ad un contesto medico occidentale, salvaguardando l’essenza degli insegnamenti buddhisti. A partire dalla sua esperienza infatti sono stati creati e sviluppati interventi strutturati di mindfulness applicati in ambito clinico e supportati da dati sperimentali che avvalorano la loro efficacia.
E’ importante sottolineare che la pratica della meditazione mindfulness, soprattutto in ambito
psicologico e clinico, non implica l’adesione al Buddhismo.
Ciò significa che è possibile – e secondo Kabat-Zinn auspicabile – praticare la mindfulness mantenendo i propri valori e le proprie credenze personali.
D’altra parte la consapevolezza non è proprietà di nessuna tradizione spirituale o religiosa. Si tratta di una funzione psicologica universale che può essere sviluppata o disattesa.
Mindfulness e la consapevolezza del momento presente
Jon Kabat-Zinn definisce la mindfulness come “la consapevolezza che emerge se prestiamo attenzione in modo intenzionale, nel momento presente e in modo non giudicante, al dispiegarsi dell’esperienza momento per momento”.
Con questo termine si intende perciò una particolare qualità di attenzione, un modo peculiare di mantenere la propria presenza mentale sull’esperienza presente o su suoi specifici aspetti a mano a mano che essa si sviluppa, momento per momento. Secondo Jon Kabat-Zinn la presenza mentale è un modo di vivere la propria vita e di non perdere nulla della propria esperienza, un modo di essere consapevoli di ciò che accade nel momento in cui sta accadendo.
In moltissime situazioni della vita quotidiana, vi è la tendenza a non essere in contatto con l’esperienza presente ed invece ad essere assorbiti da pensieri, preoccupazioni, giudizi, progetti che portano la mente altrove.
Afferma Kabat-Zinn: «Siamo sempre preoccupati, persi nei pensieri, ossessionati dal passato o dal futuro, consumati da progetti, aspettative, paure. E perdiamo il contatto con il momento presente».
Oppure si è in contatto con l’esperienza presente solo quando si vivono esperienze spiacevoli che causano emozioni negative come dolore, fastidio, irritazione; in questo caso si attivano una serie di pensieri di non accettazione che ancora una volta hanno l’effetto di allontanare la mente dall’esperienza che si sta vivendo in quel determinato momento.
Quando si parla di consapevolezza mindful, invece, si fa riferimento ad altro. Avere una consapevolezza mindful significa limitarsi a registrare ed a lasciar fluire l’esperienza presente, così come essa si offre e si sviluppa, accogliendola con curiosità, apertura, accettazione e amore.
A differenza del giudizio e della non accettazione, l’esperienza di accogliere quanto accade con attenzione non giudicante e neutralità rende la persona meno coinvolta e reattiva nei confronti degli eventi e permette un atteggiamento più gentile nei confronti di se stessa. Verso le persone amiche solitamente si utilizza gentilezza, l’entrare in sintonia è il cuore di tutte le relazioni che implicano il prendersi cura di un’altra persona. Allo stesso modo la consapevolezza mindful, attraverso la sintonizzazione interpersonale, può promuovere l’amore verso se stessi.
Scrive Kabat-Zinn (1990) “E’ straordinario quanto risulta liberatorio sentirsi capaci di vedere che i nostri pensieri sono solo pensieri e non sono “noi” né la realtà… La semplice azione di riconoscere i nostri pensieri come pensieri e basta può liberarci dalla realtà distorta che essi spesso creano e conferirci una maggiore lucidità ed il senso di poter gestire meglio la nostra vita.”
La prospettiva della mindfulness introduce un modo profondamente diverso di porsi in relazione con la propria esperienza. E’ un modo per entrare in contatto con ciò che succede dentro e fuori di noi; un modo per prendersi cura del corpo e della mente, sviluppando la capacità di stare nel presente. Questa prospettiva favorisce un’esplorazione curiosa e gentile di come le cose stanno veramente, a partire dall’osservazione delle sensazioni fisiche, delle emozioni e dei pensieri che di momento in momento attraversano l’esperienza soggettiva.
Rappresenta un metodo sistematico per gestire stress, dolore e malattie, ma anche per affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana; una capacità intrinseca a noi esseri umani da sempre, che va semplicemente riscoperta. “Questa prospettiva”, dice Kabat-Zinn porta a “vivere nel presente. Anche se possiamo immaginare che un momento prossimo sarà più piacevole di questo – o meno piacevole – non possiamo saperlo davvero. Qualunque cosa porti il futuro, quando arriverà sarà a sua volta un “adesso”. Possiamo rinchiuderci nel passato o pensare che un giorno tutto andrà a posto: può darsi, ma nel frattempo ci siamo persi la vita. Con ciò non vuol dire che non dobbiamo darci da fare per migliorare, cercare di imparare, crescere, mobilitare l’immaginazione e le energie. Ma abbiamo un unico tempo nel quale influenzare il nostro futuro: l’adesso”.
Jon Kabat-Zin e i suoi collaborati hanno sviluppato il programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) presso la Facoltà di Medicina dell’Università del Massachusetts. Si tratta di un percorso per la riduzione della sofferenza psico-fisica (stress) basato sulla consapevolezza.
Le sue potenzialità di prevenzione e riabilitazione sono dimostrate da più di venticinque anni di ricerca scientifica, finanziata anche dall’Istituto Nazionale di Sanità degli Stati Uniti ed ampiamente presentata in pubblicazioni internazionali. Il programma MBSR è stato applicato in più di 400 ospedali negli Stati Uniti ed in Europa ed inoltre inserito, per le sue potenzialità cliniche preventive e riabilitative, in programmi di intervento nelle carceri, nelle scuole e nelle organizzazioni al fine di affrontare molte delle problematiche legate allo stress ed alla sofferenza, sia fisica che psicologica. Oltre ad essere l’esperienza pionieristica riconosciuta delle applicazioni cliniche e psico-sociali della mindfulness, è il programma MBSR è il più studiato e validato dalla letteratura di ricerca e il più ricco di nuovi sviluppi.