EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), F. Shapiro
Francine Shapiro (New York, 18 febbraio 1948 – Sea Ranch, 16 giugno 2019) psicologa statunitense, nota per aver ideato e sviluppato la Desensibilizzazione e Rielaborazione Attraverso i Movimenti Oculari (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) o EMDR, metodo psicoterapeutico che aiuta a eliminare o ridurre significativamente i sintomi nelle persone che hanno subito un evento traumatico o altre esperienze di vita disturbanti.
È considerata uno dei “Cadre of Experts” dell’American Psychological Association & Canadian Psychological Association Joint Initiative on Ethnopolitical Warfare, e ha lavorato come consulente per un’ampia varietà di trattamenti traumatici e come supporto esterno di organizzazioni e riviste.
Ricercatrice presso il Mental Research Institute a Palo Alto, è stata fondatrice dell’EMDR Institute, direttrice esecutiva dell’EMDR Institute a Watsonville (California), fondatrice e Presidente Emerita del Programma di Assistenza Umanitaria dell’EMDR, un’organizzazione no-profit che coordina gli interventi in caso di disastri e fornisce la formazione EMDR a costi agevolati per professionisti in tutto il mondo.
La visione di Shapiro è orientata alla creazione di un’organizzazione senza scopo di lucro che possa integrare le differenti aree relative all’apprendimento quali la psicologia motivazionale, la creatività e la psiconeuroimmunologia che possa portare benefici al genere umano.
F. Shapiro ha partecipato a conferenze di psicologia in tutto il mondo e ha scritto o lavorato come co-autrice di più di 70 articoli, capitoli e libri sull’EMDR ed titolare di numerosi premi, tra cui:
– l’International Sigmund Freud Award for Psychotherapy di Vienna nel 2002
– il Distinguished Scientific Achievement in Psychology Award, riconoscimento scientifico internazionale istituito dagli psicologi dell’associazione California Psychological Association
– e 56 premi dell’American Psychological Association Trauma Psychology Division per gli eccellenti contributi alla pratica della psicologia traumatica.
La ricerca verso una correlazione tra stress e sistema immunitario
La vita personale di F. Shapiro è particolarmente interconnessa con la nascita del metodo EMDR.
Nata a Brooklyn (NY), subisce a 17 anni il lutto della sorellina di 9. Segue gli studi in Letteratura inglese alla New York University e, dopo la laurea, le viene diagnosticato un cancro.
È il 1979 e, da questo momento, F. Shapiro comincia a interessarsi attivamente agli effetti dello stress sul sistema immunitario, a partire dal lavoro di Norman Cousins.
Scoprire quali metodologie psicologiche e fisiologiche fossero gli ingredienti per la salute fisica divenne l’obiettivo di F. Shapiro.
Decide quindi di andare alla scoperta di nuove tecniche viaggiando per il mondo e attraverso un profondo lavoro di introspezione apprendendo le tecniche di meditazione da Ondrea e Stephen Levine. Inevitabilmente, la sua ricerca si caratterizza fin dall’inizio dall’interdisciplinarità.
La rivelazione degli effetti benefici dei Movimenti Oculari: la passeggiata nel parco
Nel maggio 1987, a partire dalla scoperta su sé stessa dell’effetto benefico dei movimenti oculari sul disagio causato da pensieri e ricordi negativi durante la famosa passeggiata nel un parco di San Francisco, ha lavorato per sviluppare questa procedura standardizzata svolgendo diversi studi e ricerche sulle vittime di traumi.
“Notai che quanto dei pensieri negativi mi attraversavano la mente, i miei occhi si muovevano rapidamente e spontaneamente avanti e indietro in diagonale. I pensieri scomparivano, e quando tentavo di riportarli alla mente, la loro carica negativa era notevolmente ridotta”
Il Protocollo EMD
Nei 6 mesi successivi lavora su 70 volontari per creare un protocollo che possa essere replicato per ridurre l’ansia, chiamandolo Eye Movement and Desensitization (EMD). L’EMD si focalizzava sull’incidente stesso e riportava i pazienti al momento dell’incidente.
Svolge quindi il dottorato di ricerca nel 1988 presso la Professional School of Psychological Studies di San Diego, pubblicando nel 1989 la sua tesi dal titolo “Efficacy of the Eye Movement Desensitization Procedure in the Treatment of Traumatic Memories” sul Journal of Traumatic Studies.
Da EMD a EMDR
Il nome EMD viene cambiato in EMDR quando, attraverso l’analisi di centinaia di sessione EMD, la dott.ssa Shapiro identifica e pubblica nel libro “Desensibilizzazione e Rielaborazione Attraverso i Movimenti Oculari: Principi di base, Protocolli e Procedure” la presenza di una simultanea desensibilizzazione e ristrutturazione cognitiva delle memorie e attribuzioni personali che sembravano essere conseguenti all’elaborazione adattiva dei ricordi disturbanti.
“Durante il trattamento, le emozioni negative erano sostituite con quelle positive, emergevano gli insight più profondi, le sensazioni corporee cambiavano e comparivano in modo spontaneo nuovi comportamenti, insieme ad un nuovo senso di sé.” (Shapiro, 2011, p.12).
Il Modello di Elaborazione Adattiva dell’Informazione (AIP)
Shapiro riformulò quindi anche le basi teoriche del metodo EMDR nel Modello di Elaborazione Adattiva delle Informazioni (Model AIP) (Shapiro, 1995).
Tale modello presuppone che in tutti gli esseri umani vi sia una funzione neurobiologica innata che favorisce l’elaborazione dell’informazione delle informazioni in entrata, che si trasformano in materiale adattivo e integrato in maniera funzionale alle esperienze e informazioni del passato.
Le informazioni sarebbero quindi immagazzinate in un sistema di reti mnestiche che contengono le varie componenti (pensieri, immagini, emozioni e sensazioni) associate al ricordo dell’esperienza.
L’elaborazione o la rielaborazione viene definita come la creazione delle associazioni necessarie, che consentono l’apprendimento in seguito alla risoluzione adattiva delle informazioni riguardanti un determinato eventi.
Psicopatologia e traumatizzazione
In caso di eventi traumatici o particolarmente stressanti per l’individuo, viene a mancare un’elaborazione adattiva dell’informazione a causa dell’isolamento delle informazioni in circuiti neurali incapaci di connettersi con altre reti di memoria che contengono informazioni più adattive.
È compromessa la possibilità̀ d’integrazione, per cui le informazioni rimangono come cristallizzate in memoria nella loro forma specifica, e la rievocazione di questi ricordi riattiva anche le componenti emotive, sensoriali, cognitive e fisiche originarie.
La patologia è considerata come il risultato di esperienze non elaborate e trasformate.
Gli atteggiamenti, le emozioni e le sensazioni non sarebbero, dunque, delle mere reazioni a eventi passati, ma una manifestazione legata alla percezione individuale dei ricordi memorizzati.
Come agisce l’EMDR nella pratica clinica
L’utilizzo dell’EMDR in psicoterapia, in particolare nel trattamento del PTSD, consente di accedere alle informazioni memorizzate in maniera disfunzionale, attivando il sistema innato di elaborazione delle informazioni.
Tale attivazione avviene grazie alla procedura del Protocollo EMDR standard che permette di creare collegamenti tra le reti mnestiche e una memorizzazione più adattiva delle informazioni, creando delle associazioni tra informazioni non integrate e dissociate e accedendo alle informazioni rimaste bloccate all’interno delle reti mnestiche. Generando, quindi, nuovi apprendimenti.
Il risultato finale è l’eliminazione delle informazioni disturbanti e l’integrazione adattiva di quelle utili per orientare comportamenti e decisioni future.
L’approccio EMDR offre l’occasione non solo per rielaborare i traumi del passato, ma anche per potenziare le capacità personali e le risorse individuali, per affrontare le sfide della vita quotidiana con serenità e sicurezza, senza sentirsi in balia dei sintomi dell’ansia.
Il Protocollo EMDR
La procedura dell’EMDR si struttura in 8 fasi, che possono essere suddivise in 3 stadi (Dworkin, 2010):
Valutazione e preparazione
Fase 1: Storia del paziente
Fase 2: Preparazione
Lavoro attivo sul trauma
Fase 3: Assessment
Fase 4: Desensibilizzazione
Fase 5: Installazione
Fase 6: Scansione corporea
Chiusura e rivalutazione
Fase 7: Chiusura
Fase 8: Rivalutazione
Il Primo Studio Randomizzato sull’EMDR e l’EMDR International Association (EMDRIA).
Nel 1995 i si assiste a un’importante svolta nella storia dell’EMDR, con il primo studio randomizzato sull’EMDR realizzato da Sandra Wilson, Robert Tinker e Lee Becker per gli individui psicologicamente traumatizzati e pubblicato sul Journal of Consulting and Clinical Psychology (JCCP), dimostrando gli effetti positivi e a lungo termine dell’EMDR.
In seguito, questi stessi ricercatori hanno realizzato uno studio di follow-up di 15 mesi i cui risultati sono stati pubblicati nuovamente sul JCCP.
Nel corso dello stesso anno, viene pubblicato da Guilford la prima edizione del testo della dott.ssa Shapiro sull’EMDR, “Desensibilizzazione e Rielaborazione: Principi, Protocolli e Procedure”.
Viene quindi formato gruppo indipendente diverso dall’Istituto EMDR per monitorare e mantenere lo standard dell’EMDR, divenendo l’EMDR International Association (EMDRIA).
L’uragano Pauline e la nascita dell’EMDR Integrative Group Treatment Protocol (IGTP)
Il lavoro dei volontari EMDR si è diffuso in tutto il mondo e nel 1997, dopo che l’uragano Pauline ha devastato la costa occidentale del Messico, i membri dell’AMAMECRISIS, guidati da Lucina Artigas e Ignacio Nacho con Nicte Alcala e Teresa Lopez Cano, hanno sviluppato l’EMDR Integrative Group Treatment Protocol (IGTP).
Durante questa catastrofe la dott.ssa Artigas ha promosso la tecnica dell’Abbraccio della farfalla per facilitare l’applicazione della stimolazione bilaterale ai bambini sopravvissuti.
Queste due nuove metodologie costituiscono attualmente uno standard nella pratica clinica con bambini e adulti sopravvissuti a disastri naturali o artificiali in tutto il mondo (Algeria, Argentina, Bangladesh, Bosnia, Brasile, Birmania, Cina, Croazia, Gaza, Germania, Haiti, India, Indonesia, Israele, Giappone, Messico, Pakistan, Ramallah , Romania, Russia, Ruanda, Serbia, Slovenia, Corea del Sud, Turchia, Ucraina e Stati Uniti).
La nascita dell’EMDR European Association
Nel 1999, i membri della Comunità Europea EMDR si sono uniti per creare l’EMDR European Association, il cui mandato è quello di stabilire, mantenere e promuovere i più alti standard di eccellenza e integrità nella pratica, nella ricerca e nella formazione EMDR in tutta Europa.
Attualmente sono 14 i paesi membri con altri in processo di adesione al gruppo.