Sconfiggere il panico
affrontarlo e vincerlo con l’EMDR la nuova tecnica americana
RIZA SCIENZE N° 53 FEBBRAIO 2001
di ELISA FARETTA
dall’editoriale di Daniela Marafante
Quando “sentirsi vivi” fa paura
Anna ha 30 anni e da undici soffre di attacchi di panico. È una delle moltissime pazienti che negli ultimi anni mi hanno raccontato storie analoghe.
«Faccio un lavoro che mi fa schifo, dottoressa». Mi dice già al primo incontro la donna «ma non avevo molte altre possibilità, undici anni fa, quando mi sono diplomata in una disciplina che non mi piaceva, ma che i miei mi avevano imposto di studiare. E poi quel rapporto durato otto anni con Marzio che mi ha annientata. Esistevano solo lui e le sue esigenze… e io sempre a subire».
«Cosa vorrebbe cambiare oggi della sua vita? – le chiedo – «Tutto, lascerei tutto e volerei in Australia, ma come faccio se per colpa del panico non riesco neppure a guidare l’auto?» Potrei raccontare decine di storie analoghe, cambierebbero solo i nomi, femminili o maschili, e cambierebbe l’età, dagli adolescenti agli individui maturi.
Tante vite ingabbiate dentro prigioni che gli stessi prigionieri, volenti o nolenti hanno innalzato attorno a sé, giorno dopo giorno.
E il panico urla come una costante per bloccare, impedire, far cambiare direzione e strada a queste vite sbagliate.
Spesso c’è un trauma iniziale che spaventa a morte…già proprio a morte.. .mette infatti direttamente in contatto l’in¬diduo con la possibilità di non esistere più. Come da un lampo la coscienza viene abbagliata dalla verità: se morissi in questo istante che razza di vita avrei vissuto?
Il panico quindi è l’irriducibile maestro che ci ricorda ciò che non vogliamo più essere e più fare.
Come uscirne? Ci si può liberare di lui?
Si, se si è disposti a rimescolare le carte della propria vita.
A ridiscutere il personaggio che siamo diventati. A non farsi più ingabbiare dalle consuetudini e dalle forme del vivere sociale che altri hanno voluto per noi.
La medicina ufficiale si affanna a zittire i sintomi psichici per rimettere gli individui in condizioni di vivere come prima. Ma il panico proprio questo non vuole: che si viva come pnma.
In questo Riza Scienze che ci porta dentro al mondo della sofferenza, dentro al tunnel del panico, con “passione e partecipazione” come fa l’autrice Elisa Faretta, troviamo una speranza nuova, una tecnica che permette di scardinare alla radice uno dei meccanismi che dà origine a questa patologia.
EMDR una sigla un po’ strana uno strumento di benessere scaturito per caso e per intuizione da una terapeuta americana.
Una tecnica studiata poi su chi ha subito gravi trau¬mi, situazioni che segnano la vita come la guerra, lo stupro o un terremoto. Da qui applicata a chi viene sconquassato dalla prima crisi di panico, proprio come da un terremoto.
Atto dopo atto, passo dopo passo, con l’EMDR, la memoria sepolta, incrostata e bloccata nel nostro cervello viene liberata, accolta in un contesto tranquillizzante e protettivo.
Le sedute e le modalità di applicazione di questa tecnica raccontate con precisione scientifica dall’ autrice, forniranno a chi già lavora con la psiche e a chi è imprigionato nella sofferenza una nuova chiave di lavoro e di guarigione. Sconfiggere il panico non è liberarsi dall’ansia ma liberarsi, invece, dalla paura di vivere in modo diverso, dalla paura di realizzare ciò che veramente siamo.
SOMMARIO
11 L’Editoriale di Daniela Marafante
13 Introduzione
17 Il panico raccontato da chi lo ha vissuto
27 Storie diverse aspetti comuni
34 Dall’ansia al panico
41 Quale terapia?
46 Una strategia nuova:l’Emdr
54 Gli elementi base della tecnica
60 L’EMDR momento per momento
69 I “giochi” contro l’ansia e lo stress
83 Indirizzi utili
84 Bibliografia
affrontarlo e vincerlo con l’EMDR la nuova tecnica americana
RIZA SCIENZE N° 53 FEBBRAIO 2001
di ELISA FARETTA
dall’editoriale di Daniela Marafante
Quando “sentirsi vivi” fa paura
Anna ha 30 anni e da undici soffre di attacchi di panico. È una delle moltissime pazienti che negli ultimi anni mi hanno raccontato storie analoghe.
«Faccio un lavoro che mi fa schifo, dottoressa». Mi dice già al primo incontro la donna «ma non avevo molte altre possibilità, undici anni fa, quando mi sono diplomata in una disciplina che non mi piaceva, ma che i miei mi avevano imposto di studiare. E poi quel rapporto durato otto anni con Marzio che mi ha annientata. Esistevano solo lui e le sue esigenze… e io sempre a subire».
«Cosa vorrebbe cambiare oggi della sua vita? – le chiedo – «Tutto, lascerei tutto e volerei in Australia, ma come faccio se per colpa del panico non riesco neppure a guidare l’auto?» Potrei raccontare decine di storie analoghe, cambierebbero solo i nomi, femminili o maschili, e cambierebbe l’età, dagli adolescenti agli individui maturi.
Tante vite ingabbiate dentro prigioni che gli stessi prigionieri, volenti o nolenti hanno innalzato attorno a sé, giorno dopo giorno.
E il panico urla come una costante per bloccare, impedire, far cambiare direzione e strada a queste vite sbagliate.
Spesso c’è un trauma iniziale che spaventa a morte…già proprio a morte.. .mette infatti direttamente in contatto l’in¬diduo con la possibilità di non esistere più. Come da un lampo la coscienza viene abbagliata dalla verità: se morissi in questo istante che razza di vita avrei vissuto?
Il panico quindi è l’irriducibile maestro che ci ricorda ciò che non vogliamo più essere e più fare.
Come uscirne? Ci si può liberare di lui?
Si, se si è disposti a rimescolare le carte della propria vita.
A ridiscutere il personaggio che siamo diventati. A non farsi più ingabbiare dalle consuetudini e dalle forme del vivere sociale che altri hanno voluto per noi.
La medicina ufficiale si affanna a zittire i sintomi psichici per rimettere gli individui in condizioni di vivere come prima. Ma il panico proprio questo non vuole: che si viva come pnma.
In questo Riza Scienze che ci porta dentro al mondo della sofferenza, dentro al tunnel del panico, con “passione e partecipazione” come fa l’autrice Elisa Faretta, troviamo una speranza nuova, una tecnica che permette di scardinare alla radice uno dei meccanismi che dà origine a questa patologia.
EMDR una sigla un po’ strana uno strumento di benessere scaturito per caso e per intuizione da una terapeuta americana.
Una tecnica studiata poi su chi ha subito gravi trau¬mi, situazioni che segnano la vita come la guerra, lo stupro o un terremoto. Da qui applicata a chi viene sconquassato dalla prima crisi di panico, proprio come da un terremoto.
Atto dopo atto, passo dopo passo, con l’EMDR, la memoria sepolta, incrostata e bloccata nel nostro cervello viene liberata, accolta in un contesto tranquillizzante e protettivo.
Le sedute e le modalità di applicazione di questa tecnica raccontate con precisione scientifica dall’ autrice, forniranno a chi già lavora con la psiche e a chi è imprigionato nella sofferenza una nuova chiave di lavoro e di guarigione. Sconfiggere il panico non è liberarsi dall’ansia ma liberarsi, invece, dalla paura di vivere in modo diverso, dalla paura di realizzare ciò che veramente siamo.
SOMMARIO
11 L’Editoriale di Daniela Marafante
13 Introduzione
17 Il panico raccontato da chi lo ha vissuto
27 Storie diverse aspetti comuni
34 Dall’ansia al panico
41 Quale terapia?
46 Una strategia nuova:l’Emdr
54 Gli elementi base della tecnica
60 L’EMDR momento per momento
69 I “giochi” contro l’ansia e lo stress
83 Indirizzi utili
84 Bibliografia