Istituto Ciechi Milano – Insieme nella scuola
A cura di Elisa Faretta
In collaborazione con Stefania Merlini, Laura Pazetti, Valeria Tranfa
Gli autori introducono il lettore in modo realistico alle problematiche oggettive legate alla minorazione visiva associata ad altri handicap. Difficoltà che iniziando nel periodo preconcezionale, continuano nei primi anni di vita in famiglia, durante la frequenza scolastica e si estendono all’intero ciclo di vita. E’ chiaro perciò che un soggetto in tali condizioni spesso necessita di sostegni ed aiuti specifici.
Naturalmente la conoscenza di tali problematiche non deve essere avulsa da un approfondimento iniziale della sola minorazione visiva e degli effetti che tale handicap può determinare nell’individuo che lo possiede.
Per chi non conosce a fondo la minorazione visiva è utile sottolineare come una simile condizione determini notevoli disagi, a vari livelli, nella persona che presenta tale handicap. Emerge innanzitutto nel soggetto la difficoltà di porsi in relazione con un ambiente, quale è l’odierno, caratterizzato prevalentemente da una cultura di tipo visivo che pone, come ben si può intuire, non pochi ostacoli al processo di integrazione dei minorati della vista; non sono da trascurare inoltre le problematiche di apprendimento, evidenti soprattutto in età evolutiva, derivanti non tanto da ritardi sul piano cognitivo ma da limitazioni sul piano spaziale-immaginativo connesse al fatto che il soggetto con minorazione visiva deve avvalersi, nel proprio processo conoscitivo, di canali sensoriali suppletivi della vista (uditivi e tattilocinestesici) che richiedono tempi di analisi e di elaborazione maggiori rispetto al normovedente; da tutto questo deriva come ultima, ma non meno importante, conseguenza l’impossibilità per il soggetto con handicap visivo di raggiungere una completa autonomia personale e gestionale per una vita indipendente, nonché le numerose limitazioni nell’ambito delle proprie scelte professionali.