Fobia di volare
Fobia di volare e EMDR
La paura di volare in aereo, nello specifico definita “aerofobia”, si presenta con timore irrazionale, difficilmente controllabile che si manifesta con stati intenti di ansia, riferiti alla situazione specifica di “affrontare il volo aereo” .
In Italia la percentuale degli aerofobici è quantificabile intorno al 50%.
Può essere conseguenza di situazioni traumatiche specifiche (es. atterraggi di emergenza, turbolenze), oppure risultare da più variabili.
Per esempio può essere la manifestazione indiretta di altre fobie come ad esempio:
la claustrofobia, in cui si è preoccupati dall’idea di sentirsi male mentre si è chiusi in aereo;
altre paure, in cui si è maggiormente preoccupati dall’idea di precipitare o di un incidente aereo, che possono derivare da problemi di “separazione” intesa come paura di allontanarsi dai propri cari, che può derivare da traumi infantili, lutti, conflitti familiari etc. Si può inoltre aggiungere il timore di osare, di abbandonare la routine e quindi la paura di “perdere il controllo”, oppure di gestire situazioni sociali.
Chi soffre di ansia da volo tende ad ad attribuire all’aereo e alla sua scarsa sicurezza (pur conoscendo le statistiche che lo identificano come il mezzo di trasporto più sicuro) la responsabilità del proprio esagerato timore, concentrando sempre più l’attenzione al di fuori di sé stessi. Pensano in questo modo di controllare il problema e invece questa modalità rende il disagio ancora più forte.
In che modo una psicoterapia EMDR può essere utile in questi casi?
Con la psicoterapia EMDR vengono rielaborati gli stati “traumatici” relativi ai ricordi delle situazioni traumatiche vissute in volo (es vuoti d’aria, atterraggi di emergenza etc.) e gli altri ricordi del passato correlati, consentendo così anche una comprensione cognitiva del disturbo e conseguente adattamento comportamentale.
Il paziente viene inoltre preparato ad “evitare gli evitamenti” affrontando possibili situazioni ansiogene legate a tale disturbo (per es. prenotare il volo, fare il check in, salire in aereo, affrontare il decollo etc.), anche attraverso tecniche di tipo immaginativo, unitamente al potenziamento delle risorse personali e all’acquisizione di tecniche di gestione dell’ansia.
In questo modo l’EMDR è in grado di spezzare le associazioni tra le circostanze neutre e i sintomi che ne erano scaturiti, consentendo alla persona con fobia di volare in aereo, di gestire l’ansia anticipatoria con conseguente incremento della sicurezza e del piacere di lasciarsi trasportare in volo.
Il modello PIIEC ha integrato nell’ambito dei suoi strumenti di intervento il modello EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ovvero Desensibilizzazione attraverso i movimenti oculari) quale approccio complesso a ben strutturato che integra elementi derivanti da differenti orientamenti teorici, includendo l’approccio cognitivo, comportamentale, psicodinamico, centrato sul paziente, ecc.
Pertanto l’intervento sarà personalizzato (tailoring) integrando l’approccio EMDR e le tecniche evidence based e gli strumenti più efficaci e compatibili per ogni caso specifico, aumentandone l’ efficacia.
link a –> “Ho vinto la paura di volare”, rivista FOCUS, gennaio 2016
di M. Consoli, intervista a T. Agazzi