Disturbo d’ansia generalizzata
La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio,
quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi;
e l’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia.
Daniel Defoe, Robinson Crusoe, 1719
Che cos’è e come si manifesta
Il Disturbo d’Ansia Generalizzato è un disturbo d’Ansia caratterizzato da uno stato di preoccupazione quasi costante, anche senza che vi sia apparentemente alcuna ragione. La persona che ne soffre si preoccupa eccessivamente rispetto a situazioni quotidiane. Per esempio può essere molto preoccupata di non riuscire a risolvere un problema economico o di non essere all’altezza di un impegno, oppure può agitarsi eccessivamente nell’attesa di un amico in ritardo perché immagina che sia intervenuto un problema grave. Studi recenti hanno dimostrato che chi ha questo disturbo può trascorrere fino a metà della giornata preoccupandosi di eventi che potrebbero accadere. Alcune delle persone che hanno questo disturbo riconoscono che le loro preoccupazioni sono eccessive, altre ritengono che i loro timori siano realistici. In entrambi i casi, comunque, si sperimenta un disagio soggettivo dovuto alla preoccupazione costante.
Sintomi (da DSM) ed effetti del disturbo
Secondo il DSM IV -Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali- il Disturbo D’ansia Generalizzato si manifesta con preoccupazioni eccessive e difficilmente controllabili nei confronti di eventi od attività come prestazioni lavorative e scolastiche ed è accompagnato da alcune manifestazioni fisiche come irrequietezza, tensione, nervi a fior di pelle, facile affaticabilità, difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare ed alterazioni del sonno.
Inoltre, nel caso del Disturbo d’Ansia Generalizzato, l’ansia, la preoccupazione od i sintomi fisici causano un disagio significativo o una menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
Quanto è comune il disturbo?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità soffre di Disturbo d’Ansia Generalizzato il 5% della popolazione mondiale, soprattutto donne. Solo un terzo di chi ne soffre, tuttavia, si rivolge ad uno specialista della salute mentale, in quanto i sintomi fisici dell’ansia spesso portano i pazienti a rivolgersi ad altre figure professionali come il medico di base, l’internista, il cardiologo, il pneumologo ed il gastroenterologo.
Quando chiedere aiuto?
E’ importante distinguere le normali ansie e preoccupazioni da quelle che caratterizzano il Disturbo d’Ansia Generalizzato. L’ansia è un’emozione di base e normalmente serve da richiamo per l’attenzione, mette sul “chi va là” nelle situazioni di pericolo, orienta e stimola a realizzare obiettivi a volte indispensabili per la vita stessa. Entro certi livelli, dunque, l’ansia è necessaria ma quando è eccessiva questa emozione diminuisce la capacità di pensare lucidamente e di risolvere i problemi. Molte persone che ne soffrono tendono a considerare lo stato ansioso che solitamente sperimentano, come una caratteristica della loro personalità anziché un disturbo vero e proprio. In alcune persone invece il disturbo si presenta in maniera discontinua nel corso della vita, in particolare nei periodi di forte stress. Può essere utile chiedere aiuto quando ci si rende conto che l’ansia interferisce negativamente sulla qualità della vita.
Quali sono le cause?
In base ad alcuni studi empirici, i fattori di rischio per l’insorgenza di questo disturbo sembrano essere:
– caratteristiche di personalità (intesa come modo abituale di pensare, reagire e rapportarsi agli altri), sul cui sviluppo incidono sia fattori genetici, che educativi;
– uno stile di pensiero in base al quale gli eventi tendono ad essere interpretati in modo negativo o catastrofico;
– situazioni di stress associate ad eventi che comportano cambiamenti di vita importanti come lutti, cambio di lavoro, di casa o di partner.
Quali rischi, complicazioni e ripercussioni nelle relazioni interpersonali?
Chi ha un Disturbo d’Ansia Generalizzato difficilmente riesce ad evitare che le preoccupazioni non interferiscano sull’esperienza che sta vivendo e questo può comportare una compromissione del funzionamento a livello relazionale, sociale o lavorativo.
La presenza di eccessive preoccupazioni e la difficoltà a gestirle possono produrre in chi ne soffre inoltre, una diminuzione del senso di efficacia personale e della stima di sé, che spesso conducono ad una depressione secondaria.
Altra frequente conseguenza del Disturbo d’Ansia Generalizzato è l’abuso di sostanze psicoattive (es. farmaci, droghe), a cui la persona può ricorrere come tentativo di auto-terapia per gestire il disturbo stesso o la depressione che ad esso può seguire.
Quale terapia
I trattamenti riconosciuti come più efficaci per la cura del disturbo d’ansia generalizzato sono la farmacoterapia e la psicoterapia.
Spesso i farmaci, abbassando i livelli di sofferenza soggettiva e di ansia, creano le condizioni favorevoli per un intervento psicoterapeutico efficace.
Diversi sono gli approcci psicoterapeutici utili nel trattamento dell’ansia, le terapie evidence based (basate sull’evidenza scientifica) e che prevedono specifici protocolli di trattamento per ogni disturbo clinico sono l’EMDR (Gauvreau, P. & Bouchard, S. 2008) e la Terapia Cognitivo-Comportamentale (Hahanrahan et al., 1912).
Secondo l’appproccio PIIEC la costruzione del piano terapeutico e l’intervento su questo tipo di disturbo, avviene integrando metodi psicoterapeutici e tecniche tra loro compatibili ed evidence based, ottenendo così migliori risultati in termini di efficacia.
Già nel 1996 Kirsch ha presentato un quadro analitico dimostrando empiricamente che per esempio un trattamento particolare, combinato con l’ipnosi è clinicamente più significativo ed efficace.
Come prevenirlo?
Per prevenire il Disturbo d’Ansia Generalizzato è importante l’assunzione di uno stile di vita sano che preveda esercizio fisico adeguato, insieme all’utilizzo di tecniche per imparare a rilassarsi e gestire lo stress insieme ad una corretta alimentazione.
E’ altresì importante l’acquisizione della capacità di gestione equilibrata della quotidianità insieme alla capacità di riconoscere quelle situazioni che sono o potrebbero diventare stressanti per potere gestire in modo adeguato le emozioni ad esse collegate.
E’ importante inoltre coltivare amicizie e trovare nella quotidianità momenti ed attività piacevoli che distraggano dalle preoccupazioni.