XXIV CONGRESSO NAZIONALE S.I.M.P.
I TERRITORI DEL FUTURO: dalle leggi dell’anima alle neuroscienze
Vicenza, 11-12 ottobre 2013
Il congresso S.I.M.P. (Società Italiana Medicina Psicosomatica) è stato proficua occasione di confronto tra medici e psicologi attenti a guardare i propri pazienti come Persone, inserite nella dimensione psicosomatica, ossia corpo e mente come unità inscindibile.
Si è riusciti a raccogliere il “sapere psicosomatico”, maturato negli ultimi decenni, presentandone attualità e prospettive coniugandole con le più recenti acquisizioni delle neuroscienze, inseriti nell’ottica ecologica di salute e malattia. Il punto cardine è stato la dimensione socio-ambientale della salute, anche in relazione alle più profonde trasformazioni della famiglia e della società, con le quali tutti i professionisti devono far fronte ogni giorno.
La medicina psicosomatica è una corrente di pensiero che ha l’obiettivo di integrare tra i fattori di rischio delle malattie fisiche, le variabili di personalità, lo stile di vita , i modelli comportamentali, le relazioni interpersonali.
Focus del congresso è stato lo studio delle reciproche interferenze tra vita emotiva e fisiopatologia umana, studio reso scientifico dall’applicazione dei concetti psicologici alla clinica medica: psicofisiologia dello stress con asse ipotalamo, ipofisi, surrene, l’influsso relazionale del modello psicodinamico sul sistema simpatico e parasimpatico, i neurotrasmettitori,i neuroni mirror.
La moderna psicoterapia psicosomatica è fondata su un comune paradigma scientifico ed epistemologico dell’essere umano.
A livello scientifico si fonda sul modello psico-somatico convalidato sia dalle ricerche cliniche internazionali che dai più recenti contributi delle neuroscienze e della psicofisiologia, che negli ultimi decenni ha definitivamente superato la dicotomia tra mente e corpo e ha favorito una comprensione unitaria e sistemica dell’essere umano in cui tutti i principali sistemi: nervoso, cognitivo, endocrino e immunologico, sono inseparabili elementi funzionali di una rete.
A livello epistemologico, l’approccio della psicoterapia corporea alla persona segue le linee del nuovo paradigma olistico, che considera l’individuo nella sua globalità, come un “sistema psicosomatico unitario” governato dalla coscienza di Sé, in cui mente, emozioni e corpo sono inscindibili dimensioni funzionali del sistema stesso. Questo principio implica che in ogni forma traumatica i fattori somatici rispecchino, in modi e forme differenti, i fattori psicologici ed emotivi e viceversa.
Le ricerche internazionali negli ultimi trent’anni hanno rivoluzionato la visione medica e psicologica contribuendo ad una comprensione profondamente unitaria e psicosomatica dell’essere umano, ed evidenziando l’intima relazione tra aspetti fisici, emotivi e psicologici. Le neuroscienze attualmente rappresentano una delle più importanti aree scientifiche interdisciplinari che riuniscono psicologia, medicina, biologia evolutiva, genetica, informatica e filosofia della scienza. Le neuroscienze oggi studiano il sistema nervoso e la coscienza umana con strumenti e metodologie del tutto innovative, trasformando così la vecchia dicotomia mente-corpo in una comprensione psicosomatica unitaria che permette una concezione sempre più articolata della complessità dell’essere umano.
Alla luce di tutto ciò,è stata ribadita l’importanza della cura in medicina e il bisogno di ogni professionista di individuare elementi e significati dell’esistenza dell’uomo sia nella sofferenza, per contribuire ad alleviare ma anche nutrire di speranza e potenziare le risorse individuali (Parietti).
Tutti gli interventi hanno posto l’accento sull’uomo come essere multidimensionale dotato di mente,corpo e anima.
Si è analizzato il concetto di anima nel senza tempo: l’anima sta e vive solo nel presente e le leggi che la regolano sono diverse; non c’è futuro senza tradizione e dobbiamo recuperare le funzioni arcaiche ormai perdute: sull’attesa, sul saper aspettare e sul mistero (Morelli).
Entrando nel mondo delle relazioni, non possiamo non essere esseri che condividono, che “consumano” alcuni beni come le feste con gli altri, ed è per questo che il tempo ha un uso relazionale (il tempo consumato insieme) (Minervino).
Resta fondamentale l’importanza della dimensione socio-ambientale come elemento caratterizzante della salute invitando i colleghi ad essere i primi promotori di modificare positivamente l’ambiente in cui si opera (Simionato).
Di grande interesse è stato il soffermarsi sui concetti di neuroetica, i neuroni a specchio, l’importanza delle relazioni e il ruolo del paziente come centro della cura , il malato, non la malattia.
Il congresso si è articolato in tavole rotonde in plenaria e in dieci simposi paralleli sui due giorni. I simposi hanno affrontato argomenti diversificati ma tutti ricchi di informazioni e stimoli terapeutici, dall’umanizzazione dell’accompagnamento ai morenti, alla psicotraumatologia, alla clownterapia, alla musicoterapia, alle cure, ai disturbi alimentari e tanto altro.
I due simposi tenuti dalla sezione S.I.M.P. di Milano-porta Venezia hanno avuto grande partecipazione; il primo ha posto l’attenzione ai fattori neurobiologici nella genesi e nel decorso del disturbo da stress post-traumatico e come l’intervento psicoterapico dell’EMDR possa permettere di ripristinare un equilibrio emotivo e relazionale in una persona malata e in difficoltà, promuovendo le risorse dell’individuo e dell’ambiente.
Questo complesso di interventi si propone di intervenire sui processi psicologici e sui sintomi correlati al PTSD che si associano alla diagnosi di cancro. E’ ormai consolidato che fattori quali lo stress e situazioni ad alto impatto emotivo come i traumi hanno un’influenza negativa sul sistema immunitario. Nel caso queste esperienze non vengano elaborate, possono rimanere immagazzinate in memoria in modo non funzionale,i ricordi di queste esperienze creano disagio, reazioni croniche, vulnerabilità psicofisica. (Faretta)
Il secondo ha dato risalto al tema della violenza domestica e di genere, fonte di dolore e di sofferenza, se non di morte. La violenza domestica deve essere intesa come “ogni forma di violenza fisica, psicologica o sessuale e riguarda tanto soggetti che hanno, hanno avuto o si propongono di avere una relazione intima di coppia, quanto soggetti che all’interno di un nucleo familiare hanno relazioni di carattere parentale o affettivo”. Il crescente numero di studi sulle vittime e sui processi di vittimizzazione , hanno contribuito alla scoperta sociale della violenza domestica come un evento traumatico e fortemente patogeno che può e deve essere considerato “un problema di salute pubblica”. La violenza coinvolge a lungo termine ogni aspetto di un individuo:a livello fisico, psichico, relazionale e emozionale.
La stessa sezione Milano-Porta Venezia ha contribuito in modo attivo al congresso esponendo nove poster a testimonianza della continua attività di studio e di ricerca del CENTRO PIIEC:
1) EMDR in psiconcologia: un ponte tra mente e corpo. Valutazione dell’efficacia della psicoterapia in psiconcologia. Confronto tra EMDR e CBT (o altra terapia di supporto). (E. Faretta)
2) EMDR e terapia cognitivo comportamentale nel trattamento del disturbo di panico: un confronto (E. Faretta)
3) Perdita del lavoro: quando le risorse personali non bastano. Il contributo dell’approccio EMDR (E. Faretta, T. Agazzi, V. Zambon)
4) La distensione Immaginativa (P. Parietti; E.Faretta)
5) Circle of security parenting (E. Faretta, T. Agazzi, V. Zambon, C. Pianca)
6) Percorsi psicomotori e psicogioco nelle scuole elementari e medie (E. Faretta, T. Agazzi, S. Cribioli)
7) Dalla terapia della risata al sorriso in terapia ( P.Parietti-E.Faretta)
8) La psicoterapia Integrata Immaginativa ad Espressione Corporea (P.Parietti-E.Faretta)
9) Dal Mal Essere al Ben Essere: tecniche pratiche per la gestione dello stress ( E. Faretta; P.Parietti)
Possiamo affermare che questo XXIV CONGRESSO S.I.M.P. ha messo in luce, nel buio della medicina tradizionale fatta di soli farmaci e malattie, la Persona come essere in Relazione senza la quale non esiste solo malattia.
Allora per rispondere alla provocazione del tema: i territori del futuro,ma quale futuro?, dobbiamo assolutamente portare avanti la teoria che senza la visione psicosomatica non c’è futuro, dietro ai nostri disturbi apparentemente fisici, c’è sempre un linguaggio misterioso, ricco di significati, di senso che permette di allontanarci dall’abuso di psicofarmaci che contraddistingue quest’epoca e ad avvicinarci sempre più al centro di noi stessi, al Sé, dove avviene quel misterioso salto dalla mente al corpo.