Fobie specifiche
“Non ci si libera di una cosa evitandola,
ma soltanto attraversandola”
Cesare Pavese
Cosa sono e come si manifestano
La persona che soffre di questo disturbo si sente bloccata dal terrore di fronte ad un oggetto o ad una situazione specifica (per es. paura di un certo animale, paura dell’altezza, paura delle iniezioni, ecc.). Questo si traduce in un’opprimente “ansia anticipatoria” ogni volta che la persona si trova ad affrontare determinati stimoli e “paura della paura” con conseguente difficoltà a compiere anche normali azioni di vita quotidiana (come prenotare un esame del sangue, pianificare una vacanza, ecc.).
Sintomi (da DSM V) ed effetti del disturbo
Le fobie specifiche sono incluse nella categoria dei Disturbi d’Ansia.
L’ansia è un’emozione utile per la nostra sopravvivenza, che ha la funzione di allertare il nostro sistema psico-fisico per reagire di fronte ad un probabile pericolo.
Il problema è che nelle fobie specifiche questa scatta quando il pericolo non c’è e porta ad accumulare immagini catastrofiche, diventando ingestibile.
Secondo il DSM V possono essere presenti tutti o solo alcuni dei seguenti sintomi:
paura o ansia marcate verso la presenza o l’attesa di un oggetto o situazione specifici (per es.: paura di volare, delle altezze, degli animali, di ricevere un’iniezione, di vedere il sangue, ecc.)
la situazione provoca quasi sempre immediata paura o ansia
la situazione viene attivamente evitata oppure sopportata con paura o ansia intense
la paura, l’ansia o l’evitamento sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici e al contesto socio-culturale
la paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente per 6 mesi o più
la paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito lavorativo o in altre aree importanti
il disturbo non è meglio spiegato dai sintomi di un altro disturbo mentale, tra cui la paura, l’ansia e l’evitamento di situazioni associate a sintomi simili al panico o ad altri sintomi invalidanti; situazioni legate ad ossessioni (disturbo ossessivo compulsivo); ricordi di eventi traumatici (come nel disturbo da stress post traumatico); separazione da casa o dalle figure di attaccamento (come nel disturbo d’ansia da separazione); situazioni sociali (come nel disturbo d’ansia sociale).
Sottotipi delle fobie specifiche
Tipo Animali. La paura viene provocata da animali (ragni, cani) o insetti. Questo sottotipo esordisce generalmente nell’infanzia.
Tipo Ambiente Naturale. La paura viene provocata da elementi dell’ambiente naturale, come temporali, altezze, acqua. Questo sottotipo esordisce generalmente nell’infanzia.
Tipo Sangue-Iniezioni-Ferite. La paura viene provocata dalla vista del sangue o di una ferita o dal ricevere un’iniezione o altre procedure mediche invasive.
Tipo Situazionale. La paura viene provocata da una situazione specifica, come tunnel, ponti, ascensori, aeroplani, volare, guidare o luoghi chiusi.
Altro tipo. La paura viene scatenata da altri stimoli. Questi stimoli possono includere: la paura o l’evitamento di situazioni che potrebbero portare a soffocare, vomitare o contrarre una malattia; il timore nei bambini dei rumori forti o dei personaggi in maschera.
Quanto è comune il disturbo?
Nei paesi europei la prevalenza a 12 mesi stimata per le fobie specifiche è di circa il 6%. Sono più colpite le donne (rapporto 2:1)
Quali sono le cause?
La paure specifiche possono essere conseguenza di situazioni traumatiche specifiche, oppure risultare da più variabili.
Nel primo caso la persona ha esperito un/alcuni precedente evento/i traumatico/i relativo/i allo stimolo temuto (es. ha subito un’aggressione da parte di un cane e da lì la fobia per i cani).
Nel secondo caso invece può essere il risultato di più fattori (lutti, liti in famiglia, separazioni, abusi fisici e sessuali, traumi relazionali pregressi ecc.). In questi casi il soggetto traumatizzato può far convogliare tutte le emozioni negative e non rielaborate relative alle sue esperienze di vita, sull’oggetto della fobia specifica, che svolge quindi una funzione simbolica (fobia di traslazione).
Quali rischi, complicazioni e ripercussioni nelle relazioni interpersonali?
Dal punto di vista sociale le fobie specifiche possono restringere il campo di azione e di interrelazione con conseguenti limitazioni e riduzioni della qualità di vita.
Quando chiedere aiuto?
Il prima possibile per evitare di consolidare esperienze di evitamento
Quale terapia?
Metodi evidence based per questo tipo di disturbo sono il metodo EMDR e la psicoterapia cognitivo comportamentale.
Le linee guida del modello PIIEC prevedono l’integrazione del metodo EMDR con altri modelli psicoterapeutici quali ad esempio la terapia cognitivo comportamentale e altre tecniche evidence based specificatamente efficaci per questo tipo di disturbo.
Nello specifico vengono rielaborati gli stati traumatici pregressi, unitamente al potenziamento delle risorse personali e all’acquisizione di tecniche di gestione dell’ansia.
Come prevenire?
Ai primi sintomi di evitamento, fermarsi a riflettere cosa ci sta accadendo, cosa concretamente ci fa paura, normalizzare l’esperienza temuta e pensare a tutti i vantaggi e aspetti positivi che possiamo avere nell’affrontarla.
Possiamo poi provare a rilassare il nostro corpo e respirare con calma.
Se dopo aver fatto questi passaggi ci sentiamo ancora in difficoltà, meglio rivolgersi ad uno psicoterapeuta formato nei metodi sopra descritti.