“Sciogliamo il nodo delle emozioni”, rivista BenEssere, febbraio 2018, intervista a Elisa Faretta
Nell’intervista viene illustrato il significato che molti disturbi dello stomaco assumono dal punto di vista psicologico, il modo in cui le tensioni e i sentimenti come la rabbia, l’aggressività, la frustrazione, il disgusto, l’intolleranza verso la realtà quotidiana possono dare origine a un forte malessere fisico localizzato proprio nello stomaco, che è l’organo deputato a digerire, assimilare, espellere. Spesso gli eventi che ci provocano rabbia, devono appunto essere “metabolizzati e digeriti” dall’organismo.
Digerire bene significa anche sentirsi sazi e appagati, e non solo perché una buona digestione fornisce le sostanze di cui corpo e mente hanno bisogno: sentirsi sazi significa anche assaporare il piacere di abbandonarsi, di lasciarsi andare, di godersi la calma e la tranquillità.
I sintomi delle patologie dello stomaco sono fastidiosi e possono compromettere notevolmente la vita quotidiana di coloro che ne soffrono: bruciori, dolori in forma di crampo o pungolo, nausea, vomito, inappetenza, tensione gastrica, digestione lunga e laboriosa, eruttazioni, ecc..
Lo stomaco è quindi un organo che quando soffre ostacola lo svolgimento di tutte le attività. Per questo è importante intervenire subito attraverso indagini approfondite, affiancando gli esami clinici ad un consulto psicoterapico.
Il supporto psicologico può aiutare a trovare nuove e appropriate modalità espressive delle proprie emozioni, a sviluppare maggiormaente la propria autostima, ad allentare le tensioni interne e a riconoscere e a scioglere i “nodi” interiori che causano disagio e dolore.